Imballaggio e packaging sono settori importanti per la nostra economia, spesso dietro agli imballi e al packaging ci sono aziende strutturate, capaci di movimentare cifre veramente molto rilevanti. Chi opera nel settore collabora con le più diverse aziende, in innumerevoli diversi settori e si potrebbe pensare che non conosca crisi. In realtà chi si occupa di imballaggi e packaging si trova ad affrontare non pochi problemi. Sempre più spesso appare come di primaria rilevanza la tematica ambientale. Gli imballaggi, in genere realizzati in materiale plastico, sono spesso, in particolare se mal gestiti, potenzialmente inquinanti. Molte polemiche poi riguardano il packaging in generale, non sempre facile da riciclare e in molti casi sotto accusa perché occupa spazio e consuma risorse.
Ci sono poi criticità relative ai processi produttivi. Chi lavora con materiali plastici e lo fa con macchinari fortemente automatizzati, che spesso operano ad elevate velocità, si trova ad avere in molti casi problemi con l’accumulo di elettricità statica. Questo è un fattore che in realtà è comune a vari settori dell’industria, da quello alimentare a quello cosmetico, solo per fare un paio di esempi. L’accumulo di cariche elettrostatiche può creare diversi problemi di produzione, inoltre nei casi più gravi, può causare anche pericoli per la salute degli operatori. Per fortuna è possibile difendersi da piccole scariche potenzialmente pericolose installando dispositivi come le barre antistatiche, dette anche barre ionizzanti.
Le soluzioni tecniche per migliorare i processi produttivi non sono complesse, decisamente più ampio e articolato è invece lo scenario se si torna a prendere in esame il sempre più attuale e sentito tema della sostenibilità ambientale.
Packaging e impatto ambientale
Il packaging dei prodotti di largo consumo ha spesso un impatto ambientale molto rilevante e preoccupante. Una confezione più facile da smaltire e maggiormente sostenibile sempre più spesso rappresenta un valore aggiunto che viene riconosciuto come importante dai consumatori finali.
Considerando solo il packaging dei prodotti più comuni e consumati in Italia, si arriva a diverse tonnellate di scatole, sacchetti e simili, da smaltire, ogni anno. La sensibilità ambientale è in forte crescita e per le aziende che producono packaging così come per quelle che lo utilizzano, fare scelte più ecologiche non solo è un impegno morale, ma ha ovvie ricadute anche sul fatturato, visto che i brand più virtuosi vengono sempre più spesso premiati dalle scelte di consumo.
Meno imballaggi e packaging eco
Il futuro va verso una riduzione nel volume, peso e in molti casi anche quantità degli imballaggi e verso soluzioni maggiormente ecologiche per il packaging. Già oggi, sempre più spesso le confezioni dei prodotti che acquistiamo sono al 100% riciclabili e in molti casi sono anche riutilizzabili. Un possibile approccio al tema è infatti quello di creare confezioni e contenitori che possano vivere più di una vita, prima di finire nel cassonetto, naturalmente quello della raccolta differenziata.
Sacchetti in tessuto, contenitori in vetro o realizzati con moderne bio-plastiche, sono solo alcuni esempi di packaging evoluto, che si fa sempre più apprezzare e scegliere da una clientela informata e sensibile, desiderosa di fare direttamente la propria piccola parte per tutelare un po’ di più l’ambiente.