Articolo scritto grazie al contributo di: elettricomagazine.it
Boom moderato – ma costante – negli ultimi tre anni della mobilità elettrica (Electric Mobility) e ibrida nel nostro Paese. Le reticenze verso questo tipo di veicoli sono ancora legate ai pregiudizi (infondati) sull’autonomia delle batterie e sull’inesistenza delle stazioni di ricarica sia cittadine che extraurbane, nonché su un costo dei veicoli ancora poco competitivo rispetto a quelli endotermici.
A livello comunitario lo sviluppo di una rete trans-europea dei trasporti, che garantisca la mobilità di persone e beni con infrastrutture di qualità, è considerata dalle politiche europee come un’azione prioritaria per il miglioramento della coesione dei territori. Tra gli strumenti normativi europei che indicano la strada per lo sviluppo della mobilità elettrica, citiamo la Direttiva 2014/94/UE del 22 ottobre 2014, nota anche come AFID (Alternative Fuels Infrastructure Directive), che stabilisce una serie di misure per la realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, per ridurre al minimo la dipendenza del petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. La Direttiva intende come combustibili alternativi: elettricità, idrogeno, biocarburanti, combustibili sintetici e paraffinici e gas naturale, compreso il biometano. Al suo interno si stabiliscono alcuni requisiti tecnici di base che contribuiscano a rendere l’infrastruttura di ricarica interoperabile a livello europeo, così come si definiscono alcuni compiti e obiettivi in termini di pianificazione e infrastrutturazione per gli Stati Membri.
Tra i principali documenti di programmazione nazionale citiamo il Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati a energia Elettrica (PNIRE), pubblicato in GU il 2 dicembre 2014 dopo quasi 2 anni di consultazioni pubbliche, che definisce le linee guida per garantire lo sviluppo unitario del servizio di ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica nel territorio, sulla base di criteri oggettivi che tengono conto dell’effettivo fabbisogno presente nelle diverse realtà territoriali, valutato sulla base dei concorrenti profili della congestione di traffico veicolare privato, della criticità dell’inquinamento atmosferico e dello sviluppo della rete stradale urbana ed extraurbana e di quella autostradale. Il PNIRE istituisce anche la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) gestita direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che raccoglierà le informazioni fornite da ogni gestore di infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico per cittadini e operatori.