Il termine “rifiuto biodegradabile” si riferisce a rifiuti provenienti da piante, animali o attività microbica. Comprende molti tipi di rifiuti che interessano diverse aree economiche e industrie come l'agricoltura, l'industria alimentare, il consumo privato e la produzione di energia. Questa ampia gamma mostra che il termine "rifiuto biodegradabile" è rilevante per numerose attività e un numero simile di parti interessate.
In questo nostro articolo presentiamo alcune informazioni utili sullo stato attuale del recupero dei rifiuti biodegradabili e sui processi e le parti interessate coinvolte. Tra i rifiuti biodegradabili, i rifiuti di legno costituiscono una notevole parte dei rifiuti organici in Italia. Per tale ragione bisogna fare dei distinguo.
Distinzione tra le diverse tipologie dei rifiuti di legno
Solitamente, viene fatta una distinzione tra quattro tipi di rifiuti di legno:
- Rifiuti di legno naturale non trattato.
- Legno di scarto.
- Rifiuti di legno problematico.
- Legno usato.
Gli scarti di legno delle attività forestali e la segatura contano come legno naturale, così come il legno avanzato dalle segherie. Il legno di scarto è il residuo di produzione di segherie, falegnamerie o mobilifici e scarti di legno non trattato provenienti da cantieri edili (tavole per impalcature, puntoni). Il legno usato comprende parti edilizie in legno e materiali di origine legnosa come imballaggi, come casse e/o tavolozze, ma anche mobili in legno. I rifiuti di legno problematico comprendono il legno trattato con agenti di protezione del legno, i rifiuti di legno lamellare e le miscele di rifiuti di legno problematico e altro legno.
Durante il recupero e smaltimento legno, i rifiuti di tale materiale possono essere inceneriti per recuperare energia. Inoltre, possono essere utilizzati come materia prima per altri materiali a base di legno o essere convertiti in etanolo o gas mediante processi chimici, a seconda della tipologia. Il legno usato e i rifiuti di legno problematico possono essere, invece, inceneriti solo in inceneritori di rifiuti solidi urbani e cementifici dotati di depurazione dei fumi. Il legno naturale e il legno di scarto possono invece essere utilizzati anche nelle stufe a legna e nei sistemi di combustione del legno di scarto. Solo legno naturale non trattato, legno di scarto e legno usato privo di sostanze nocive sono ammessi come materie prime nella produzione di materiali a base di legno e carta.
Conclusione
I rifiuti di legno possono essere un’ottima risorsa per il nostro Paese. Tuttavia, ancora dobbiamo percorrere molta strada per riuscire a generare un processo virtuoso nel loro ciclo di vita. Per questo motivo, la migliore soluzione è riuscire a gestire i rifiuti organici tenendo conto delle potenzialità del materiale recuperato, smaltito e riciclato.